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  • Roma-Napoli, doppio ex Ferrario a CM: 'Tifosi, sia una festa'

    Roma-Napoli, doppio ex Ferrario a CM: 'Tifosi, sia una festa'

    • Valerio Nasetti

    Roma-Napoli di venerdì è stata giudicata dall'Osservatorio delle manifestazioni sportive una partita a rischio tre per quanto riguarda l'ordine pubblico. Eppure una volta le due tifoserie erano gemmellate. L'idillio si ruppe nel corso della stagione 1987/88.  Il Napoli in nove contro undici riuscì a pareggiare all'Olimpico contro la Roma grazie ad un gol di Francini. Finì 1-1 e nei festeggiamenti successivi, l'allora giocatore del Napoli, Salvatore Bagni fece un gesto irriguardoso nei confronti della tifoseria giallorossa. Calciomercato.com ha intervistato uno dei protagonisti di quel pomeriggio: Moreno Ferrario, che un anno dopo lasciò il Napoli per approdare proprio alla Roma.

    Se le dico 25 ottobre 1987 cosa le viene in mente?

    'Ma dice la partita di Francini? l'1-1 contro la Roma in nove?'.

    Si, proprio quella. Per quello che successe dopo, fu la causa della rottura tra le due tifoserie.
    'Io mi ricordo una partita corretta in campo nonostante le espulsioni. Nel secondo tempo perdevamo 1-0 ed eravamo in nove uomini. Il riuscire a recuperare quella partita con il colpo di testa di Francini fu per noi una soddisfazione enorme. Purtroppo alcuni a fine partita andarono oltre con le esultanze e qualcuno ci rimase male, ma nessuno ce l'aveva con il pubblico della Roma, ci mancherebbe altro. Eravamo soltanto contenti del risultato. Mi dispiace che da quest'episodio le due tifoserie ebbero un pretesto per tornare a litigare. Da piccoli battibecchi, la situazione mano a mano è degenerata'.

    Il tuo approdo alla Roma.

    'Ci fu la famosa storia del comunicato su Bianchi, vinsi la causa contro il Napoli e arrivai nella Roma dopo una lunga trafila, addirittura ad ottobre. Ero un pupillo del presidente Viola: mi voleva a tutti i costi, da anni mi cercava e così decisi di vestire la maglia della Roma. Arrivai nella capitale dopo due mesi di allenamenti da solo. Fu una stagione molto particolare per me. Direi brutta a livello sportivo, giocai poco, diversi infortuni, ma ebbi il grande orgoglio e la fortuna di essere allenato da Liedholm. Lui è il ricordo più bello che mi lega alla Roma'.

    Tornando al presente: è preoccupato per possibili scontri tra le due tifoserie?

    'Purtroppo nel calcio di oggi è tutto esasperato. Sarà una partita vista da un miliardo di persone, io spero che sia una festa. Oltretutto confido nel fatto che siamo ancora agli inizi della stagione. Mi aspetto un clima gioioso, non sarà una partita decisiva. I tifosi devono dare una bella immagine del centro-sud che è tornato alla ribalta. Oltretutto quest'anno entrambe le tifoserie si divertiranno molto grazie alle loro squadre. Purtroppo qualcuno pronto a litigare c'è sempre, se un ragazzo va allo stadio con lo stato d'animo sbagliato è inutile fare proclami. Se vuole litigare litiga, c'è poco da fare'.

    Roma e Napoli sono da scudetto?

    'Sì assolutamente, se la Roma vince si presenta come la candidata più credibile alla vittoria finale, così come il Napoli. Se finisse in parità sutto sarebbe invariato. Diciamo che la partita sarà utile a capire quale delle due sia la più forte al momento, ma è indubbio che lotteranno fino alla fine per i primi posti. Secondo me si qualificheranno entrambe per la Champions League'.


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