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  • Palermo, Perinetti:| 'L'autoritarismo non è il mio stile'

    Palermo, Perinetti:| 'L'autoritarismo non è il mio stile'

    • D.V.

    'Al Palermo - fa notare Perinetti - serve chiarezza, non potevano esserci troppi galli nel pollaio. Era impossibile restare con Lo Monaco, siamo incompatibili, con modi diversi di intendere il calcio. Il mio interlocutore era Zamparini, non posso accettarne un altro'.

    Cosa ha incrinato il rapporto con il presidente?
    'Almeno due cose. La falsa partenza di Sannino, ma serviva tempo per mettere in pratica dei correttivi. E il fatto che si cerchi di risolvere alcuni problemi con un autoritarismo distante da me e dal mio stile. Quando le cose vanno male non serve alzare la voce, io preferisco il rispetto e la fiducia nei confronti della squadra. Non urlare non significa non avere autorevolezza e credo di avere raccolto qualcosa: tengo per me alcuni sms dei calciatori di cui vado fiero'.

    Cosa si rimprovera?

    'In estate le mie giornate milanesi mi hanno assorbito troppo. Ho indirizzato le mie energie in tante cessioni che mi hanno tenuto lontano da altre mie competenze. In quella fase sono mancato come filtro nel rapporto tra squadra, allenatore, staff tecnico e medico. Dovevo intervenire in situazioni poco chiare'.

    Rivendica qualche intuizione di mercato?
    'Gente come Brienza, Von Bergen e Giorgi non creerà danni. Franco è un ragazzo di qualità umane e tecniche eccezionali, è stato sfortunato Sannino a perderlo per infortunio. Lo svizzero è affidabile, un campione di continuità. Giorgi è un gregario di lusso, può fare l'esterno alto o basso nelle due fasce. E se si vedrà un Ilicic più disponibile mi prendo un po' di merito per le nostre chiacchierate. La squadra ha discrete potenzialità, ma andava completata a gennaio'.

    Il rammarico più grande?

    'Ho messo la firma più triste da quando sono nel calcio, e non solo per il bel contratto che lascio, né per quello che avevo al Siena o altri due rifiutati. Mi brucia non lasciare nemmeno un lavoro a metà, di fatto non l'ho quasi iniziato. Resta nel cassetto un nuovo modo di concepire il settore giovanile e il calciomercato'.

    Cosa resta di positivo in questa esperienza?
    'Il mio senso d'appartenenza a Palermo. Nessuno potrà mai togliermelo. Ringrazio e saluto i tifosi, mi sento uno di loro'.

    Il futuro immediato non è in prima linea...

    'È una sensazione strana. Per regolamento non potrò riprendere prima di otto mesi, in trent'anni non mi ero mai fermato. Spero di trovare qualcuno che mi dia un'opportunità. Sono un vecchio professionista, ma con idee innovative'.

    (Giornale di Sicilia)


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