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  • Lo Scudetto di Inzaghi dopo quello di Conte: due squadre tanto simili, quanto distanti

    Lo Scudetto di Inzaghi dopo quello di Conte: due squadre tanto simili, quanto distanti

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter di Simone Inzaghi ha finalmente coronato il suo sogno, quello di vincere lo Scudetto e appuntarsi sul petto la tanto agognata seconda stella. Una rincorsa iniziata nel 2021 quando ad alzare la coppa al cielo per il titolo numero 19 della stora del club nerazzurro fu Antonio Conte che poi, da campione in carica, decise in un'estate travagliata di recidere il suo legame col mondo interista. Quella di oggi e quella di tre anni fa sono due squadre che per molti versi si assomigliano molto, ma allo stesso tempo non possono che essere più lontane. 

    IL 3-5-2 E LA LINEA DIFENSIVA - La base di partenza è inevitabilmente la stessa perché sia Inzaghi che Conte utilizzano il 3-5-2 come sistema tattico di base con esterni molto larghi in fase offensiva, la predisposizione ad attaccare l'area delle mezzali e una coperta difensiva che si trasforma in un 5-3-2 con linee molto strette. Fu Conte, dopo un inizio di stagione travagliato per la propria difesa nel 2019 ad abbassare la linea difensiva nerazzurra di una ventina di metri trasformando una squadra che faticava a tenere la propria porta inviolata in un autentico muro. Inzaghi ha proseguito lungo questa strada e ne ha tratto beneficio.

    VERTICALITA' DI CONTE - Anche l'azione base da cui sviluppare una ripartenza dal basso è in realtà molto simile fra quanto proposto oggi e quanto fatto allora. La palla ruota da un braccetto all'altro fino all'esterno che verticalizza sulla punta scesa a centrocampo creando il buco alle sue spalle e chiamando fuori il difensore avversario. Lukaku era maestro nel farlo con Conte, lanciando poi in verticale la mezzala opposta sviluppando la corsa dell'esterno e concludendo l'azione con le due punte, la mezzala e l'esterno che ha iniziato l'azione a chiudere con un tiro a centro area. Inzaghi lo fa meno spesso, soprattutto quando riesce in un recupero basso e non contro squadre schierate e con lo sganciamento del braccetto invece della mezzala.

    IL GIROPALLA DI INAGHI - Inzaghi, se può ripropone, questo tema tattico, ma ne ha sviluppati in parallelo anche altri. Delle varianti, che prevedono un giropalla meno forzato, con continui scambi di posizione fra centrocampisti e difensori in base a chi si spinge in avanti e a chi dà copertura alle spalle. Fraseggio orizzontale alternato a progressioni verticali con o senza palla e il diktat di non cercare mai la giocata forzata se non per estrema necessità. Tenere la palla per creare lo spazio e, quando c'è, lanciare, con Bastoni, Pavard e Calhanoglu con libertà di fare male

    STATISTICHE A CONFRONTO - Cosa producono queste similitudini e queste differenze? L'Inter di Inzaghi produce più possesso palla, ma anche più tiri verso le porte avversarie (in media). Quella di Conte, invece, recuperava più palloni e vinceva più contrasti, ma (sempre in media) in zone del campo più arretrate rispetto a quanto fatto dai nerazzurri di oggi.

    INZAGHI SFRUTTA IL LAVORO DI CONTE - Qual è l'Inter migliore? Probabilmente una risposta giusta non esiste. Sono due Inter, belle a modo loro, vincenti allo stesso modo. Sicuramente quanto fatto oggi da Inzaghi è il proseguo del lavoro fatto da Conte che, per primo, ha ribaltato i metodi e la mentalità di una grossa fetta dello spogliatoio. Mentalità, etica del lavoro, costruzione del gruppo. Tutti elementi potenziati da Inzaghi e che hanno portato ai risultati di oggi. Ci sarebbe stata un'Inter di Inzaghi così vincente senza Conte? Ecco la risposta in questo caso è no. Perché per forgiare una squadra così vincente avrebbe sicuramente avuto bisogno di molto più tempo.

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    TedClubberLang
    TedClubberLang

    Lo schema di Inzaghi? : passaggio- passaggio- tuffo. Rigore- Gol.

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