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  • Juve, il centrocampo più forte del mondo

    Juve, il centrocampo più forte del mondo

    • Leonardo Corsi, agente FIFA
    Sembrava di esser tornati all'era dei "Galacticos". Le partite si vincono a centrocampo. Questo Real completamente sbilanciato in mezzo era una squadra decisamente  battibile, lontana  parente dei trionfatori della "decima". D'accordo, con Benzema a pieno servizio  o  Ronaldo in modalità  fuoriclasse forse saremmo qui a parlare di altro. Anche e  nonostante l'assenza di Modric,  "real" architrave dei “blancos”. Questione di individualità, quelle individualità.
    Ma Benzema ne aveva si e no per 35 minuti, durante i quali ha più' volte seminato il panico; dopo i quali e' scomparso dai radar. Ronaldo invece si e'  prodotto (saltuariamente) nei suoi  scatti poderosi senza mai dar fuoco alle  polveri.  Con una tipica accelerazione palla al piede  ha bruciato mezza difesa bianconera. Poi, penetrato nell'area di rigore, decelerando rapidamente  ha bruscamente sterzato  mandando lungo Bonucci. Classico movimento alla Ronaldo e  porta semi-spalancata. Tutto apparecchiato per la giocata del fuoriclasse: non resta che spostar lievemente la palla e scaricare  potenza e precisione contro Buffon, per  il raddoppio. CR7 e' rimasto umano, ha incomprensibilmente appoggiato al compagno: e' stato il segnale che la Juventus  poteva  farcela.
    "Anche Omero talvolta sonnecchia". Appoggiato a quel  palo e conscio dell'occasione sprecata  il talento portoghese deve averlo intuito.
    In assenza di fuoriclasse, la partita si e' giocata e vinta in mezzo al campo. lì il Madrid non è stato squadra ma accozzaglia, col solo Kross di ruolo,  in sconcertante solitudine.  Intorno al tedesco una sfilza di adattati e mezze punte.  Isco e Rodriguez  numeri  dieci portati a rifinire piuttosto che  ricamare. Osservano avversari sfilargli accanto senza possedere  la "garra"  e neppure  i tempi o la corsa per contrastarli. E per fortuna al Bernabeu  Ancelotti ci ha risparmiato Ramos centromediano metodista: allo Juventus Stadium si stanno ancora cercando  i  palloni dispersi  in fase d’impostazione madridista.
    Manovra lenta,  passaggi scontati, verticalizzazione assente o imprecisa. Qualche piacevole sortita  di Marcelo, tutto sommato prevedibile. E infatti Allegri nel secondo tempo ha inteso bene dove il pericolo proveniva.  Una volta contenuto Marcelo del Real si e' visto poco altro. Non più   Benzema, causa esaurimento carburante; neppure Ronaldo, mai nella modalità CR7; no di certo Bale, cento milioni di rimpianti per arrivare un giorno a dirsi addio. A proposito  chi stabilisce simili stime?
    È  il centrocampo  il cuore nevralgico della squadra. La Juventus ha vinto lì.  Ha prodotto densità  e  il Real non l'ha beccata mai.
    Concordo, ha inciso  la "fame"  di vittoria. E poi Morata; chi può ignorar  la freddezza di Alvaro, consacrazione di un centravanti vero.
    Questo però  e' soprattutto il trionfo del centrocampo: Pirlo, Marchisio, Vidal, Pogba.  Sturaro e il "jolly" Perejra pronti a subentrare. Pazienza se Pirlo e' a mezzo servizio, in certi casi basta la presenza.
    Che se ne dica in questo momento quello bianconero e' il centrocampo più forte d'Europa. Merita  Berlino. Indubbiamente.
    “da Berlino alla b, dalla b a Berlino”: corsi e ricorsi. Adesso si gioca contro i marziani ………… “Così tra questa immensità s’annega il pensier mio…..”

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