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  • Inter, Scudetto del mercato: Thuram game-changer, ha fatto dimenticare Lukaku e polverizzato le griglie estive

    Inter, Scudetto del mercato: Thuram game-changer, ha fatto dimenticare Lukaku e polverizzato le griglie estive

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter ha finalmente vinto lo Scudetto numero 20 della sua storia, il primo della gestione Simone Inzaghi che vale la seconda stella tanto ricercata da dirigenti, tifosi e società. Una cavalcata magistrale, figlia di un'annata magica, capace anche di ribaltare tutti i pronostici di inizio stagione e un'estata vissuta fra mille dubbi e incertezze. A conti fatti questo è stato anche lo Scudetto del mercato, forse meno chiacchierato di tanti altri, ma in grado di rendere ancor più competitiva una rosa rivoluzionata.

    QUANTI CAMBI - Se infatti provassimo a riavvolgere il nastro fino all'immediato post-Istanbul e alla finale di Champions League persa contro il Manchester City, di quella rosa ben 11 giocatori hanno detto addio per un motivo o per l'altro. Chi per fare cassa e sistemare i conti come André Onana ceduto a peso d'oro al Manchester United. Chi per accontentare proposte economiche fuori mercato arrivate dall'Arabia come il leader storico del centrocampo Marcelo Brozovic. Chi per volontà propria e tradimenti annessi come gli indimenticati e odiati Romelu Lukaku (finito infine alla Roma dopo aver trattato con la Juve) e Milan Skriniar (passato al PSG a parametro zero). Chi per ritiro come l'ex-capitano Samir Handanovic. E infine chi per scelte societarie come Edin Dzeko (che a posteriori sarebbe anche rimasto se Lukaku non avesse 'giocato' con il club), Joaquin Correa, Robin GosensRaoul Bellanova, Danilo D'Ambrosio e Roberto Gagliardini.

    CHI CI CREDEVA?
    Potenzialmente una squadra intera capace, se messa in campo bene, di giocarsela tranquilamente per un posto Champions. E allora se facessimo un piccolo passo avanti nel tempo andando e fermandosi nei giorni immediatamente precedenti al 20 agosto, al giorno dell'inizio di questo campionato. In quanti davano davvero l'Inter davanti a tutti nelle celebri "griglie di partenza"? Chi vi scrive non ha problemi ad ammetterlo che era fra i più titubanti all'epoca, con un mercato ancora da completare e tantissime incognite che potevano rappresentare più un passo indietro che non uno in avanti rispetto ad una stagione che era finita con la finale della Champions League.

    THURAM GAME CHANGER - E invece il lavoro di tutta l'Inter, a partire da una dirigenza vero punto di forza di questa gestione, e anche grazie al lavoro di Simone Inzaghi, che ha saputo integrare al meglio tutto il materiale umano arrivato a Milano in estate, ha portato questa rosa ad essere un upgrade e non un ridimensionamento rispetto a un anno fa. Il vero game-changer, al netto di tanti elementi che hanno comunque portato il loro apporto è stato però Marcus Thuram. L'attaccante ex-Gladbahc arrivato a Milano a parametro per essere probabilmente la terza punta dietro al tandem Lautaro-Lukaku previsto a inizio mercato si è rivelato in realtà l'acquisto più importante dell'estate nerazzurra. Partner di mercato ideale per far esplodere Lautaro in zona gol, unica punta in grado di attaccare con forza la profondità, ha fornito a Inzaghi l'elemento che più mancava nella rosa 2022/23 ovvero una punta rapida in contropiede e potente fisicamente. Thuram ha fatto dimenticare Lukaku in poche giornate e si è confermato, di giornata in giornata, come uno dei segreti di questo Scudetto. Qualcosa si potrà migliorare ancora, qualche cambiamento inevitabilmente avverrà, ma quanto fatto la scorsa estate non può che essere ricordato come un piccolo capolavoro.

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    Palmaior
    Palmaior

    Ieri sera Thuram ha dimostrato di essere molto forte. Certe cose, anche se in misura minore, le h...

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