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  • E se il vero padrone della Sampdoria fosse il miliardario doriano Gabriele Volpi?

    E se il vero padrone della Sampdoria fosse il miliardario doriano Gabriele Volpi?

    Riprendiamo da Il Fatto Quotidiano un articolo di Ferruccio Sansa.

    Er Viperetta morde ancora: “Lunedì finisce il mercato e Ferrero tanti soldi ha pagato (35 milioni ndr)”. Roba da Scudetto. Ieri la presentazione di Eto’o. All’Acquario di Genova, a due passi dagli squali, tanto per capirci. Eto’o abbraccia Massimo Ferrero e quasi lo stritola.

    Ferrero, o Viperetta, è diventato uno dei volti più noti della Serie A. Massima onorificenza: l’imitazione di Crozza. Ora mette su una squadra che ricorda la Samp dei tempi d’oro di Mancini e Vialli. Passi per Eto’o, ormai svincolato, che costa 1,4 milioni l’anno. Che dire, però, di Joaquin Correa, la promessa argentina di 20 anni conquistata per 8 milioni? Del portiere Alberto Frison? Ma soprattutto del colombiano Luis Fernando Muriel (10,5 milioni)? Ecco farsi largo una domanda: “Ferrero, dove ha preso i soldi?”.

    L’Unione Calcio Sampdoria è proprietà al 98,96% della Sport Spettacolo Holding della famiglia Ferrero. Il valore nominale della quota è di 13 milioni. Il resto delle partecipazioni della Holding vale circa 900 mila euro. Il curriculum di Ferrero parla di 60 cinema acquistati. Di affari non sempre azzeccati nelle compagnie aeree. Basta per una campagna acquisti degna del Real Madrid? Così ecco la caccia al “vero” padrone della Samp.
     
    Gli sceicchi, l’oligarca russo? Forse la soluzione è più vicina. C’è un ligure, con la Sampdoria nel cuore. Ha un jet privato da far invidia all’aereo di Stato di Renzi, uno yacht da 60 metri dove ha ospitato Lionel Messi. Uno degli uomini più ricchi d’Italia, lontano dai riflettori. Vive in Nigeria. Parliamo di Gabriele Volpi. Il miliardario ha detto: “Ho già tre squadre, quando il Recco batterà ogni record allora forse potremo pensare alla Samp”. Ecco la frase incriminata. Sibillina.

    Ma chi è Volpi? “Ha ottenuto la concessione per i maggiori porti della Nigeria. Un impero che offre servizi ai colossi del petrolio e dà lavoro a 20 mila persone”, racconta Angelo Barreca, collaboratore fidato. Questa la biografia ufficiale. La vera vita di Volpi è protetta dalla discrezione. O dal mistero, se preferite. Un Berlusconi in salsa ligure, tra grandi progetti per reinvestire i soldi guadagnati all’estero, squadre per sfogare la sua passione. Per cementare il potere con consenso e gol.

    Volpi comincia dal nulla, è operaio nelle Industrie Meccaniche Liguri. Gioca a pallanuoto, incrocia i calciatori della Sampdoria, ne diventa super tifoso. Poi gli anni a Lodi, dove diventa amico di Gianpiero Fiorani, il Furbetto del quartierino. Infine la Nigeria. Fornisce servizi alle multinazionali del petrolio. Accumula una fortuna colossale. In Italia pochi hanno chiesto informazioni a Volpi.
     
    Ci ha pensato il Comitato Permanente per le Investigazioni del Senato americano che ha dedicato un dossier a un amico di Volpi: l’ex vicepresidente nigeriano Atiku Abubakar, escluso nel 2007 dalla corsa alla presidenza perché accusato di corruzione. Il documento si intitola: “Tenere la corruzione fuori dagli Stati Uniti”. Il capitolo su Abubakar esordisce: “Usare società offshore per portare fondi sospetti negli Usa”. Si legge: “La moglie di Abubakar ha aiutato il marito a portare in America 40 milioni di dollari di fondi sospetti”.

    Volpi è definito “amico fidato e socio di Abubakar”. Secondo gli statunitensi, società riferibili a Volpi e ai suoi familiari hanno trasferito in America 37 milioni di dollari su conti della moglie del leader africano e dell’università da lui fondata. Volpi è stato sentito dal Senato:
     
    “Ha risposto – annota il dossier – che i milioni alla moglie di Abubakar sono legati agli interessi legittimi nelle società e a una linea di credito con il blind trust” del politico africano. Ora Volpi guarda di nuovo alla sua Liguria. Emigrante di successo, vuole reinvestire le fortune accumulate all’estero. Prima lo sbarco nel mondo dello sport: con lo Spezia calcio dove siedono figure – come Andrea Corradino – vicine all’onorevole Luigi Grillo (Pdl, arrestato lo scorso anno).

    Con la Pro Recco di pallanuoto, squadra monstre. Ma c’è soprattutto il cemento. Con alleanze a tutto campo politiche e finanziarie. L’ultimo capitolo a Rapallo. Si parla di una mega-piscina per la pallanuoto, di un locale supervip nella Villa Porticciolo, parcheggi e infrastrutture.
     
    Chi sarebbe il socio? Flavio Briatore. A Santa Margherita è di scena un progetto da 70 milioni per ampliare il porticciolo. Un’idea contrastata, anche da Renzo Piano. A realizzarlo si è candidata la Santa Benessere srl. Tra i soci c’è la Rochester Holding, società anonima lussemburghese. Per ammissione degli interessati, la società fa capo a Volpi. Nel cda in passato anche Gianantonio Bandera, che amministrava immobili della Curia di Genova. Amato da Bertone.

    L’operazione più grossa di Volpi riguarda La Spezia: 250 milioni. Due torri per alberghi, spazi commerciali, centro congressi, uffici, residenze e parcheggi. Volpi pezzo per pezzo si sta comprando la Liguria. Una fetta potrebbe essere la Sampdoria. Magari con l’amico Briatore.
     

    Riprendiamo da Il Fatto Quotidiano un articolo di Renzo Parodi 

    Galeotta fu la frase che sfuggì di bocca a Gabriele Volpi prima del match internazionale di pallanuoto tra Pro Recco e Olimpiakos: “Prima battiamo con la Pro Recco tutti i record, poi penseremo alla Sampdoria”. Tanto è bastato per accendere la fantasia dei tifosi blucerchiati, già in estasi per la campagna acquisti di gennaio e per il quarto posto. L’esuberante produttore cinematografico contro ogni aspettativa ha costruito una macchina da calcio quasi perfetta.
     
    E se davvero un giorno arrivasse Volpi, non ci sarebbero più limiti ai sogni. Volpi è un gigante della logistica petrolifera, ha interessi in Africa e una disponibilità economica notevolissima. Nel calcio è già entrato, con lo Spezia, in lotta per salire in A, e col Rijeka, secondo nel campionato croato. “Ma quella sulla Samp era soltanto una battuta”. Da Marbella, dove è in vacanza, Volpi ridacchia al telefono. “Da tifoso giovanile della Samp mi auguro che Ferrero riesca a mantenere società e squadra ai vertici”.

    E se non ci riuscisse?
    Qualora ci fossero problemi, valuterò la situazione. Mi auguro che non ce ne siano.

    Corre voce che lei stia già aiutando Ferrero, in termini di esposizione economica. Conferma?
    Smentisco. A Ferrero ho parlato una sola volta, quando mi ha chiamato per chiedermi notizie di un calciatore del Rijeka. Ferrero è riuscito a portare a casa Eto’o. Se la cava benissimo da solo.

    Se non è lei, c’è qualcun altro dietro Ferrero?
    Nessuno, credo. Restiamo ai fatti. Ferrero ha dato un’organizzazione forte alla società. Perché dovrebbe avere qualcuno alle spalle?

    A lei il calcio interessa…
    Ci sono entrato con lo Spezia che ora sta andando bene grazie a Damir Miskovic e ai manager che lo affiancano: il dg Marino, il ds Angelozzi e un allenatore, Bjelica, che si sta affermando come uno dei tecnici migliori della B. All’inizio sono stati commessi molti errori, l’anno scorso la società ha perso 12 milioni di euro...
     
    Che altro c’è oltre alla pallanuoto?
    Con la Pro Recco punto a vincere 10 scudetti consecutivi e a superare Mladost e Partizan che come noi hanno vinto 7 volte la Coppa dei Campioni. A Recco vorrei ristrutturare la piscina di Punta Sant’Anna e costruire un complesso che comprenda, oltre a una foresteria per giovani atleti, un albergo e quote di residenziale, commerciale e direzionale. A Rapallo una piscina olimpionica per ospitare competizioni internazionali.

    A Santa Margherita il suo progetto per il nuovo porto turistico ha provocato una levata di scudi da parte di chi teme la solita colata di cemento.
    Da ragazzo la riviera tra Recco e Portofino era frequentata da un turismo ricco ed elegante. Oggi annaspiamo. È necessario riqualificare l’offerta. Sono pronto a ridiscutere con chi di dovere i termini del progetto e trovare le soluzioni.
     
    Il Senato americano indagando sulla corruzione in Africa si è occupato del vicepresidente della Nigeria (dal 2000 al 2007) Abubakar. Non è suo socio in affari?
    Sì, mio e del mio amico Gianangelo Perrucci. Abubakar ha speso oltre 200 milioni di dollari per fondare l’Università della Nigeria. Ce ne fossero di persone come lui...
     

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