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  • Delio non è un mago:|Giocatori spalle al muro...

    Delio non è un mago:|Giocatori spalle al muro...

     

    In molti lo hanno già ribattezzato "Il Profeta”, altri lo hanno accolto come la miccia necessaria ed indispensabile che serviva a Firenze per riaccendere il proprio entusiasmo, ormai sparito in un anno e mezzo di "non calcio” dell’era-Mihajlovic. Migliore accoglienza per Delio Rossi, insomma, non ci poteva essere, ma l’ex tecnico del Palermo di certo non è un mago e nessuno può pretendere dal nuovo allenatore che abbia la bacchetta magica e che con un "Bibidi bobidi bù” qualsiasi risolva in un colpo solo tutti i problemi della Fiorentina.

    Che la città, le gente e anche la critica abbiano tutti una gran voglia di vedere una squadra che gioca finalmente a calcio (e non più a pallonate e senza idee) è una verità, chiara e cristallina. Detto questo, però, il dottor Rossi in poco più di dieci giorni di lavoro senza i nazionali, di certo non può aver dato un gioco sfavillante e divertente ad una squadra da tempo piena zeppa di tanti, troppi problemi. Vedere finalmente una Fiorentina bella e degna di Firenze è un’esigenza che la piazza e la società è giusto che abbiano, ma nel lungo periodo. Delio Rossi, alla fine, è stato preso proprio per questo: ridare smalto ad una Fiorentina da troppo tempo brutta e sincopata.

    Come detto, però, Delio non ha la bacchetta magica e, quindi, il gioco verrà in un secondo tempo. Quello che però il buon Rossi può aver fatto in questi giorni è aver dato la famosa "scossa” che si va a cercare ogni volta si cambia allenatore. Definire bene cosa sia non è mai troppo facile, anche perché alla fine i giocatori sono gli stessi che hanno fatto figure raccapriccianti a Verona e Torino (nel primo tempo). Il manico, però, conta e questa è l’occasione giusta per Rossi di dimostrarlo.

    Col Milan, dunque, i 35mila che saranno all’Artemio franchi vorranno vedere undici uomini in maglia viola con la voglia di lottare e di aiutarsi l’un l’altro, undici leoni con la bava alla bocca, assetati di punti e di voglia di dimostrare a tutti che non sono così scarsi come la classifica – inesorabile – dice. Ecco allora forse cosa vuol dire "scossa”: mandare via un allenatore è il tentativo di un presidente di mettere tutti i calciatori della rosa con le spalle al muro. Della serie: "Vi siete giocati anche l’ultimo alibi (l’allenatore appunto ndr). Ora tocca soltanto a voi”. Perché se è vero che Rossi cambierà qualcosa (e meno male…) a livello di uomini e modulo, è anche vero che spesso nel calcio la differenza non lo un centrocampo a tre o un attacco a due: la differenza quasi sempre la fanno coloro che vanno in campo, il modo in cui interpretano i ruoli a loro assegnati e la voglia, la determinazione di raggiungere tutti insieme un risultato.

    Ecco quello che si aspetta Firenze per la prima di Rossi: una Fiorentina "post-scossa”, una Viola coraggiosa e gagliarda come da mesi non si vede al Franchi. Delio Rossi ha detto di voler dare un’anima alla squadra: col Milan vedremo se il buongiorno si vede dal mattino. Indipendentemente dal risultato: col Milan – si sa – si può anche perdere. Ma c’è modo e modo di farlo: tocca agli alfieri viola vendere cara la pelle…

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