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  • Milan: Berlusconi spinge Allegri alla Roma

    Milan: Berlusconi spinge Allegri alla Roma

    Pippo tra i candidati con Seedorf e Van Bommel.
    Milan, il futuro a un ex: in corsa Inzaghi.
    Spalletti difficile da raggiungere, ipotesi Costacurta.

    Il club giallorosso è pronto ad ingaggiarlo per tre anni.
    Berlusconi spinge Allegri alla Roma.
    Il presidente irritato per lo striscione dei tifosi in favore del tecnico: destino segnato anche in caso di terzo posto.

    Ancelotti al Real Madrid, ci siamo.
    Napoli: Mazzarri a un passo dalla firma.
    De Laurentiis aspetta la conquista del secondo posto prima di blindare l'allenatore con un nuovo contratto biennale.
    (Corriere dello Sport)
     

    Max e il presidente, cresce il fastidio reciproco.

    Difficile dire se tutto questo sarà sufficiente a mantenere Allegri saldato alla panchina come vorrebbe Galliani, ma da domenica sera Silvio Berlusconi è un po' più solo nelle sue scelte. Ovviamente nessuno contraddice apertamente il presidente — anche perché di virgolettati ufficiali non ce ne sono —, ma la presa di posizione a favore dell'allenatore è stata compatta e decisa. A partire dalla curva Sud, che al termine di una stagione in cui il tecnico è stato per lo più oggetto di indifferenza, ha esposto un ampio striscione chiedendo «più rispetto» per Allegri. Un messaggio che in linea di massima non esclude alcun destinatario.

    Equilibrio - Grossomodo lo stesso concetto ripreso da molti giocatori. L'arringa difensiva più «pesante», vista la portata del personaggio, è stata quella di Balotelli («è un grande tecnico, spero resti con noi il più a lungo possibile»); poi, è chiaro che da Montolivo magari te lo aspetti («il merito della rincorsa è suo»); meno, invece, da gente che ha visto a lungo la panchina come Flamini («fa piacere che i tifosi siano con lui, siamo un bel gruppo») o come Amelia, che ieri a Rtl 102.5 è tornato sull'argomento: «Tutte le voci su Allegri non hanno fatto altro che destabilizzarci. L'allenatore ha vissuto momenti di difficoltà, ma con equilibrio, dandoci sicurezza e portando risultati».

    Opzioni - Insomma, collegio difensivo al completo. Il cui rappresentante massimo, non dimentichiamolo, è un certo Galliani. Che ora si trova nello scomodo ruolo di mediatore fra le lamentele presidenziali e la pazienza dell'allenatore sempre più esigua. Le prossime tre settimane saranno vissute alla finestra, in attesa di sviluppi. La priorità di Allegri continua a essere la permanenza in rossonero, ma non a queste condizioni. L'idea di essere messo in discussione ogni volta che le cose non vanno bene, non è contemplabile. Anche perché il Milan sta muovendo i primi passi di un nuovo progetto, e altri momenti di difficoltà nella prossima stagione vanno messi nel conto. Poi c'è l'altra nota dolente, ovvero il rinnovo contrattuale. Più un discorso concettuale, che economico. Nonostante le rassicurazioni di Galliani, il pensiero di iniziare la prossima annata col contratto in scadenza è chiaramente un elemento di scarsa tranquillità. Anche perché Allegri è stato individuato come uno dei massimi referenti del nuovo progetto giovani rossonero. Sul tavolo restano quindi le «solite» opzioni: Roma in cima alla lista, oppure un'avventura all'estero. Per il momento, comunque, tutti alla finestra: entro il prossimo mese qualcosa accadrà.


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