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Scommesse: si consegna Ilievski, il capo degli Zingari. Il calcio italiano trema

Scommesse: si consegna Ilievski, il capo degli Zingari. Il calcio italiano trema

Riportiamo integralmente l'articolo del quotidiano La Repubblica sulla  notizia della costituzione del super latitante macedone Hristiyan Ilievski, il personaggio di maggior spicco dell'inchiesta sul Calcioscommesse condotta dalla Procura di Cremona.

Non c'è soltanto una bomba carta a far tremare il calcio italiano. Arriva all'aeroporto di Orio al Serio, Hristiyan Ilievski, lo Zingaro, il super latitante dell'inchiesta sul calcioscommesse. Dopo tre anni di latitanza nel suo rifugio in Macedonia, Ilievski ha deciso di consegnarsi alle autorità italiane che avevano spiccato un mandato di cattura internazionale. La decisione è arrivata dopo lunghi contatti tra il suo avvocato e la procura di Cremona. Contatti nei quali Ilievski ha assicurato che non torna semplicemente per andare in carcere. Ma per raccontare la sua verità. Se così fosse, il campionato potrebbe davvero implodere.

Lo Zingaro ha in mano tutti i segreti del calcio italiano, almeno quello che è accaduto fino a due anni fa quando l'associazione criminale internazionale alla quale faceva riferimento, mise sotto scacco i campionati di serie A e di serie B. La base e il denaro erano a Singapore. Il compito di Ilievski e della sua banda era quella di creare i "contatti" con i calciatori che corrompevano e costringevano, con le buone e con le cattive, a truccare le partite come loro chiedevano. Se il piano era rispettato, incassavano cifre che variavano dai 200mila ai 50mila euro, a seconda se si trattasse di serie A o di serie B. Caso contrario dovevano restituire l'acconto. Dalla Lombardia alla Sicilia, Ilievski ha girato per ritiri, incontrato calciatori in albergo, li ha pagati, minacciati.

In un'intervista a Repubblica, nel 2012, Ilievski raccontò una parte della sua verità. Spiegando che il suo ruolo, e quello dell'organizzazione, era soltanto quello di "comprare informazioni". Lo Zingaro sosteneva che molte partite del campionato fossero già truccate, magari per motivi sportivi o perché comprate da altre organizzazioni, e che il loro compito era soltanto quello di "entrare nel business". Lo Zingaro non mentì. Fece nomi e cognomi, grazie ai quali la procura di Cremona aprì un'inchiesta bis che ha portato a nuovi arresti e a individuare e ad arrestare nuovi protagonisti dell'inchiesta, come Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, detto il Civ, due scommettitori con contatti diretti con calciatori e dirigenti della serie A.

Lo stesso Ilievski dovrà spiegare i suoi rapporti con molti giocatori, alcuni ancora in attività. Con i quali, secondo la Procura, avrebbe fatto affari per alterare partite. Primo tra tutti quello Stefano Mauri, che però ha sempre respinto ogni tipo di accusa. Ilievski al suo arrivo verrà portato al carcere di Cremona. Anche se è possibile che prima effettui una visita medica perché avrebbe dei problemi a una spalla. Per domani è fissato l'interrogatorio di garanzia con il gip, Guido Salvini. Mentre nei prossimi giorni lo aspetta il procuratore Roberto Di Martino, i poliziotti del Servizio centrale operativo e della mobile di Cremona. Si aspettano di chiudere il puzzle, oggi ancora incompleto, della grande truffa al calcio italiano.

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