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Playmaker cercasi: nel non-gioco del Milan il riferimento diventa Bonera

Playmaker cercasi: nel non-gioco del Milan il riferimento diventa Bonera

AAA playmaker cercasi. Nel non gioco del Milan il dramma sta in mezzo al campo e viene perfettamente sintetizzato dall’immagine che mostra la distribuzione di gioco della squadra rossonera. Se il punto di riferimento diventa Bonera, impossibile immaginare che il flusso abbia un esito positivo (foto Panini digital).
 

E’ chiaro a tutti che il Milan non ha gioco, si irretisce in passaggi lenti e prevedibili, finisce per divenire macchinoso e inconcludente. Ma è interessante poter puntualizzare – attraverso i dati della Digitalsoccer project, fornitrice ufficiale delle statistiche di serie A – cosa effettivamente succede alla squadra di Inzaghi. E cosa è successo nell’ultima di campionato contro il Chievo.

Un solo concetto ma molto chiaro: manca un regista. Tolto un impalpabile Montolivo dopo un tempo il problema non si è risolto.

Daniele Bonera è stato il giocatore più ricercato dai compagni (61 passaggi ricevuti) ed anche quello con il maggior numero di passaggi fatti (59). Ma non può essere lui il riferimento di un gioco fluido e capace di essere pungente con le verticalizzazioni e i rifornimenti all’attacco che servirebbero come il pane.

La realtà è che in mezzo lo stesso De Jong non è il tipo di giocatore che puoi chiamare a questo compito: a Verona ha offerto la solita gara diligente. Difensivamente efficace, ha effettivamente recuperato l’80% dei palloni che è riuscito a toccare dopo un passaggio degli avversari (11/4), ma le sue verticalizzazioni (nel grafico identificate come “giocate utili”) sono state solo 7, ovvero un misero 12% dei 59 passaggi che ha effettuato.


L'immagine stessa che sintetizza i principali score della sua gara è eloquente. Si vede quella serie di tocchi che finiscono per tracciare quasi una linea piatta sulla trequarti difensiva del Milan: interventi che analizzati in base a quel che dicono le statistiche evidenziano le caratteristiche prettamente difensive dell’olandese.​

Lo stesso Bonaventura è giocatore d’inserimento, non certo d’ordine, propensione (legittima) che rende sempre negativo il saldo tra palle perse e recuperate (7/4 col Chievo), e poco più che sufficiente il suo apporto nelle serate in cui viene anestetizzato dalla pressione avversaria. Per non dire di Poli, incontrista puro che risulta difensivamente efficace (14 recuperi e solo 3 palle perse al Bentegodi) ma impalpabile nel contributo alla manovra.

Questo Milan che ha rincorso attaccanti (Destro) e mezzepunte (Cerci) nella campagna di gennaio, insomma, sembra sempre al punto di partenza: il problema è nel mezzo e nessuno dei giocatori rossoneri è in grado di dare la geometria necessaria.


Giovanni Armanini @armagio
armagio.wordpress.com

 

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