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  • Balotelli: 'In debito con Mihajlovic'

    Balotelli: 'In debito con Mihajlovic'

    Mario Balotelli dopo un anno è tornato in Italia, in Serie A, al Milan. Un'operazione a sorpresa, che è iniziata e si è conclusa in pochi giorni, spaccando la tifoseria rossonera. Il numero 45 milanista, oggi, si racconta a la Gazzetta dello Sport: "C’è stato un Mario ragazzo, ora c’è un Mario uomo. Come mi sento? Come uno che ha appena messo da parte il primo tempo della sua carriera. Giocata e vissuta da ragazzo. Non tutto è andato bene, ho sprecato diverse occasioni. Ma la partita non è finita… Ho ancora un secondo tempo davanti. Ora me lo gioco e vivo da uomo. Lo so che molti non credono alla mia rimonta. Ma ho il dovere di provarci. E la certezza di riuscirci. Ho una promessa da mantenere con me stesso, la mia famiglia, il Milan, Mihajlovic, Raiola e chi mi vuole bene… Riparto da zero. So che non posso più sbagliare niente, non posso pretendere nulla e devo riconquistare tutto. Mi metto a disposizione. Accetto ogni regola. Avrò spazio se lo meriterò. Ma non ho dimenticato come si gioca al calcio. Rientro pieno di energia, voglia di lavorare, entusiasmo. La mia partita non è ancora finita”.

    IL RITORNO AL MILAN - Balotelli racconta come è nata la trattativa, che lo ha colto di sorpreso: "Mino (Raiola, ndr) mi ha avvertito sabato: ‘fai i bagagli e prendi un aereo privato, torni al Milan’. Non c’è stato bisogno di aerei privati, ne ho preso uno di linea e sono tornato…sapevo che avrei avuto un’altra squadra, perché non sono finito. Ma sono grato al Milan, perché, dico la verità, non mi aspettavo mi avrebbe ripreso, puntando ancora su di me. Tornare qui è un sogno che si realizza, è la seconda chance che tanti non hanno avuto. Il Milan me la sta dando e sono fortunato”

    IN DEBITO CON MIHA - "Il mister mi conosce sin da quando ero ragazzo. Il problema non è mai stato la qualità, semmai il carattere. Si sentono sempre tante cose su di me, ogni aspetto viene amplificato, giustamente ha voluto guardarmi negli occhi, capire se avevo le motivazioni giuste. Mi ha ascoltato, senza farsi condizionare dai si dice, e già solo per questo lo ringrazio.  Cosa gli ho detto? Che ho capito i miei errori. Che se mi avesse dato questa chance non lo avrei deluso. Che darò tutto quel che ho. Che sono un uomo adesso e problemi non ne creo. Che accetterò ogni sua decisione. Il mister è un leader, duro, onesto, schietto, leale. Non bluffa. Ti parla fissandoti negli occhi, come piace a me. Guarda l’uomo, non solo il calciatore. Si è esposto riprendendomi. Ho un grande debito verso di lui”.

    BERLUSCONI E GALLIANI
    - "Certi amori non finiscono? Devo dimostrare che non ha sbagliato. So che ci crede quanto ci credo io. Berlusconi? Il sì di Berlusconi è stata la sorpresa più grande di tutte. Non me lo sarei mai aspettato. Quella frase su di me fu estrapolata da un contesto. Non sono mai stato una mela marcia. Ero un ragazzino, ora troverà un uomo. E lo ripagherò della fiducia”.

    IL NUOVO REGOLAMENTO - Il Milan ha imposto delle regole a Mario Balotelli, il quale ha accettato senza alcun problema: "Uso i social come tutte le persone della mia età. Se in passato mi sono fatto prendere la mano, ora sto più attento, anche perché c’è un regolamento. Mi è stata chiesta maggiore sobrietà nel look, di seguire quello che è lo stile Milan e io mi adeguerò senza problemi. Ho un taglio di capelli da sempre, non lo esagererò. Porto questa medaglietta, è vistosa, è vero: ma sa chi me l’ha regalata? Mia madre. Guardi cosa c’è scritto (la mostra, ndr) : “Professionalità, umiltà, impegno”. Dovrei toglierla? Posso non stare simpatico, ma non ho mai fatto male a nessuno, se ho danneggiato qualcosa è stata la mia carriera, non altro”.

    FUTURO AZZURRO - "voglio fare bene col Milan riconquistare la maglia azzurra. Ma ora devo solo lavorare. Un passo alla volta. Se ne metto insieme tanti magari si arriva fino in Francia. Voglio giocare l’Europeo, farò di tutto per riuscirci. Rivedermi con la maglia della Nazionale era uno dei desideri di mio padre prima di morire. Lo devo anche a lui. Esultare per un gol? Me lo chiede anche Mihajlovic. È l’unica cosa che non mi sento di promettere, perché non mi viene naturale. È più forte di me. Ma ho festeggiato spesso, e la gioia c’è sempre, ve lo assicuro. Lasciatemi segnare il primo, e poi vedremo...".

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