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  • La vecchia Inter salva Stramaccioni

    La vecchia Inter salva Stramaccioni

    • Andrea Distaso

    La gara di Catania che rilancia clamorosamente le ambizioni di Champions League dell'Inter doveva essere la prova del nove per molti dei nuovi acquisti mandati in campo da Andrea Stramaccioni. Ezequiel Schelotto, Zdravko Kuzmanovic e Tommaso Rocchi hanno avuto l'opportunità di catturare l'attenzione del loro allenatore, che ha risposto alle pressioni presidenziali post-derby ma non ha ottenuto i riscontri che si attendeva.

    L'autore del pareggio nella stracittadine col Milan si è battuto come un leone fino alla fine, ma la condizione atletica è ancora tutta da ritrovare dopo l'ultimo mese travagliato all'Atalanta. E sulla tua testa pende come una spada di Damocle (ma la colpa non è sua) il fantasma di Marko Livaja, sacrificato sull'altare dall'Inter per arrivare all'esterno italo-argentino. Kuzmanovic sembra invece un altro giocatore rispetto a quello visto in Italia con la maglia della Fiorentina: il giocatore sembra aver messo su una massa muscolare durante la permanenza in Germania che lo ha reso lento e molto macchinoso nelle giocate, troppo per i ritmi richiesti da una squadra che deve correre e rincorrere. Meriterebbe invece un senza voto di compassione la prova di Rocchi nei 45' avuti a disposizione al "Massimino". Se Petkovic alla Lazio non lo ha considerato mai nei primi sei mesi della stagione, un motivo ci sarà stato...

    E cosa dire del 18enne Mateo Kovacic, arrivato tra gli squilli di tromba dei conoscitori di calcio di mezzo mondo, strapagato se si considera la sua giovane età, ma utilizzato davvero col contagocce? Ieri sembrava pronto ad entrare in campo per rilevare l'acciaccato Guarin, ma alla fine Stramaccioni gli ha preferito l'esperto Cambiasso, che è poi risultato decisivo con l'assist per il gol-partita di Palacio. Cambiasso, Stankovic, Palacio: tre simboli della vecchia Inter che hanno guidato il resto dei compagni alla riscossa, tutti esclusi dall'undici iniziale ma capaci di imprimere la svolta una volta chiamati in causa. Se oggi la panchina di Stramaccioni è un po' più solida, il tecnico romano lo deve a loro. Con buona pace dei nuovi arrivati.

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