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Juventus: Hernanes pedina preziosa

Juventus: Hernanes pedina preziosa

Non si tratta più di discutere, a mio avviso, sul perché dell'arrivo di Hernanes: faceva parte del gruppo A? È stato un ripiego? L'ultima e disperata occasione? Era da tempo nei pensieri di Beppe Marotta? Tali interrogativi non sono importanti, a questo punto. La domanda è un'altra: potrà far bene nella nuova Juve il brasiliano? Io dico di sì. Per diversi motivi.

Come preambolo, posso dire di essere sempre stato un estimatore del Profeta. Appartiene, con pieno diritto, alla scuola dei rifinitore brasiliani, ai talenti dotati di classe, di fantasia, giocatori in grado, con una invenzione, di capovolgere il senso di una partita. Ottime le sue stagioni alla Lazio, decisamente meno brillanti quelle all'Inter. Ma il valore del calciatore non si discute: è integro fisicamente e con la voglia di recuperare il tempo perduto, di dimostrare il suo valore. La Juve, poi, è capace di recuperare campioni dati sul viale del tramonto o in difficoltà. La vicenda di Pirlo fa parte della storia e dell'epica stessa del mercato.

A Massimiliano Allegri mancava un elemento con le caratteristiche di Hernanes. Certo, sono stati cercati altri campioni in giro per l'Europa: ma è inutile, ripeto, ritornare sulle gozzaniane cose che potevano essere e non sono state. Anche perché il Profeta rispecchia, in pieno, con le sue caratteristiche tecniche e tattiche, il trequartista ambito dall'allenatore toscano: visione di gioco, abilità nei calci piazzati (Dybala non poteva bastare, e nemmeno Bonucci), assist distribuiti con frequenza; dialogare con Marchisio e Pogba gli verrà naturale. Conosce il nostro campionato e, quindi, verranno evitate pericolose crisi di rigetto oppure una struggente e lacerante saudade.

Tra poco, sapremo e capiremo. Il prato verde è giudice spietato: scioglie ogni dubbio e cancella qualsiasi discorso a priori. Ma sono convinto sulla buona riuscita in bianconero di questo brasiliano: perché a parlare è la sua carriera, anche con la prestigiosa maglia della nazionale verdeoro. Perché vuole riassaporare il gusto della vittoria: e a Torino troverà la piazza giusta per ritrovare gloria e sorriso.

Darwin Pastorin

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