Calciomercato.com

  • Genoamania: non ci sono più aggettivi per Perotti

    Genoamania: non ci sono più aggettivi per Perotti

    La maglia numero 10 e il nome Diego già bastavano per far volare la fantasia dei tifosi ma Perotti ogni partita ci mette sempre più del suo per ergersi a trascinatore di un Genoa che dopo la vittoria sul Parma può tornare a sognare l’Europa. Obiettivo difficile e forse irraggiungibile che però serviva come il pane per non far naufragare la stagione verso un finale anonimo. Grazie al Diez rossoblù i tifosi potranno continuare ad andare allo stadio lottando insieme alla squadra per un sogno.

    Diego Perotti è il fuoriclasse che tutti aspettavano da anni. Dribbla come nessuno in Italia, lo dicono le statistiche che lo posizionano ai primi posti in Europa, serve assist a raffica e per ora gli mancano solo una manciata di gol per diventare praticamente perfetto. Vederlo toccare la palla è uno spettacolo, Perotti ti fa innamorare anche nel gesto più semplice, basta uno stop per capire che è di un altro livello ma il 10 non si ferma assolutamente lì. Mette a ferreo e fuoco le difese avversarie, salta l’uomo in continuazione e se Iago Falqeu vola a quota 8 gol in stagione molto del merito è di Perotti.

    Godiamoci il campione che mancava perché in  estate qualcuno arriverà a portarselo via. In tribuna domenica scorsa c’erano gli osservatori dell’Inter, la Juve lo tiene nel mirino dal 2001 e la Roma di Sabatini a gennaio aveva provato a strapparlo a Preziosi che però saggiamente ha rifiutato tutti i corteggiamenti. Quanto vale oggi Perotti? Almeno 10 milioni, forse di più e se si pensa che il Genoa lo ha pagato solo 350 mila euro si può capire quale magia ha fatto Omar Milanetto nel portarlo a Genova.

    Niente mercato, niente futuro, guardare domenica dopo domenica Diego Perotti giocare a pallone impone uno sguardo solo sul presente. Non capita tutti i giorni di avere un giocatore del genere in squadra. Non capita tutti i giorni di osservare un fuoriclasse che prende palla, salta tre uomini, vola per 50 metri e poi appoggia al compagno che deve solo depositare in rete. Sognare ora è possibile perché il Diez è salito in cattedra e pochi in Italia insegnano calcio come lui.

    Altre Notizie