Sulla strada del Genoa ci sarà sempre un Gervasoni pronto a cambiare le carte in tavola. Tutte le squadre prima o dopo si trovano davanti un arbitro in giornata storta, capace di errori grossolani e impossibili da commentare. Basterebbe poco, uno 'scusate, ho sbagliato', niente di più; ma la classe arbitrale non è ancora arrivata a tanto. Ballardini ha invocato il buon senso in campo, tutti gli altri quello fuori, perché non si riesce a capire come mai in un mondo in cui tutti - allenatori, giocatori e presidenti - si presentano davanti al fuoco di fila dei giornalisti, non lo possano fare anche gli arbitri, protagonisti come e più di loro.

Parole, parole, parole... non dette purtroppo. E allora diventa un obbligo cambiare argomento. Infischiandosene di Gervasoni e applaudendo un Genoa che ancora una volta ha saputo fronteggiare ad armi pare una grande del campionato, uscendo sconfitto ma assolutamente a testa alta. E' arrivata la prima sconfitta del Ballardini-2, ma nessuno si preoccupa: primo perché dietro nessuno vince, secondo perché davvero questo Genoa ha possibilità nettamente maggiori di chi alla fine retrocederà.

Dopo la sequenza da incubo che vedrà i rossoblù fronteggiare Milan e Fiorentina arriverà il tempo degli scontri diretti, e lì verranno fuori i veri valori del Grifone. La zona retrocessione è ancora affare rossoblù solamente perché i predecessori di Ballardini sono stati in grado di muovere la classifica solo saltuariamente. Adesso che tutto è cambiato i punti arriveranno, perché questo Genoa non può scendere di categoria. Ha individualità di spicco, un gioco coraggioso e uno spirito di gruppo infrantumabile. Pescara, Siena e Palermo sono avvertite:  non sempre ci sarà un Gervasoni a tarpare le ali al Grifone.