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  • Fiorentina: la cronistoria di Joaquin, tra sogni e pretese

    Fiorentina: la cronistoria di Joaquin, tra sogni e pretese

    Tra i più talentuosi giocatori mai sbocciati nella cantera del Betis Siviglia, Joaquin Sanchez Rodriguez esordisce in prima squadra con i verdiblancos il 1 ottobre 2000: sessanta secondi in campo nell'1-1 contro l'Atletico Madrid. La sua avventura al Betis sarà contrassegnata da 162 presenze e 20 gol, con una storica qualificazione in Champions League nel 2004/2005, grazie al 4° posto nella Liga, e il successo nella Copa del Rey sull'Osasuna.

    Il passaggio al Valencia fu brusco, rumoroso. 'Voglio andarmene' urlò ai quattro venti, e sopratutto al presidente Ruiz de Lopera, l'andaluso, sulle cui spalle gravava una clausola rescissoria da 120 miliardi di lire. Voleva di più, Joaquin, voleva competere per i massimi obiettivi, e i rapporti con de Lopera erano ai minimi termini: passò al Valencia, per 25 milioni di euro, con un contratto stellare - 1,8 milioni di euro il primo anno, tetto salariale dell'epoca per il Valencia, con un aumento fino a 2,8 milioni - e tante ambizioni. L'acquisto più oneroso nella storia del club porta in dote tanta qualità, ma Joaquin riuscirà a portarsi a casa un solo trofeo, la Copa del Rey del 2007/2008, segnando 4 reti nella competizione.

    Nel 2011 passa al Malaga dello sceicco Al Thani per 4,2 milioni di euro. Due stagioni irreali, per un realtà come quella delle Boquerones, con la partecipazione alla Champions League, e nel 2013 arriva il trasferimento alla Fiorentina. 2,2 milioni di euro più bonus, fu il prezzo speso dalla proprietà su precisa indicazione di Eduardo Macia. Proprio lui, l'attuale ds del Betis che tanto sta premendo per accontentare il nativo di El Puerto de Santa Maria nei suoi desideri di tornare a casa, nel suo habitat naturale, vestito di biancoverde.

    Il primo anno in Viola è fatto di 26 presenze in campionato - di cui appena 15 da titolare e appena 4 disputate per intero - e di poche soddisfazioni, eccezion fatta per il gol in Fiorentina-Juventus 4-2. La prima parte della stagione seguente inizia malissimo: tra infortuni e panchine, gioca appena tre partite nelle prime undici giornate, finendo ai margini. A dicembre, all'emittente televisiva 13TV dichiara: 'La cosa che voglio più al mondo è tornare al Betis', il tutto replicato poi a 'La tribù del calcio' su Mediaset a Febbraio: 'Il Betis è la mia vita: la mia intenzione è tornare lì'. Il giocatore diventa insostituibile, perno centrale della squadra di Montella, in Europa League è devastante.

    A giugno, le parole del suo agente, Eduardo Espejo ('Non c'è nessun accordo con il Betis, ha ancora un anno di contratto: il resto sono solo voci') sembravano aver chiuso ogni speranza di vedere Joaquin al Betis già in questa sessione di mercato, con la Fiorentina forte di un contratto fino al 2016. Adesso il giocatore è tornato a impuntarsi: 'Voglio tornare a casa'. Tra illusioni, sogni e contratti, dal futuro dell'andaluso passa molto, ma non tutto, di quello della Fiorentina, che aveva fatto di Joaquin uno dei giocatori chiave, con la totale fiducia di Paulo Sousa.

    Il resto è storia: la storia di un giocatore che vuole tornare a casa. Una storia romantica, ma solo in parte; uno sfogo, quello di ieri, non autorizzato dalla società e un muro-contro-muro che fa del male a tutti. A sei giorni dalla chiusura del mercato, la regola 'il destino è nelle tue mani' è valido per troppi soggetti in causa, e nessuno può sapere chi la spunterà in uno scontro assolutamente non necessario. 

    Francesco Benvenuti
     

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