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  • Carpimania: la prima volta non si scorda mai

    Carpimania: la prima volta non si scorda mai

    • Gabriele Pasca
    Abbiamo parlato tanto, forse troppo, di campagne acquisti, statistiche e probabilità. Già quando la A sembrava conquistata, pur non avendone matematica certezza, il dibattito ha preso fuoco: c’erano gli entusiasti, quelli che “il pallone è rotondo” e quindi, prima o poi, tocca a tutte; c’erano gli scettici che a tutt’oggi ancora non ci credono. Nonostante tutti il giorno è arrivato. La squadra di Fabrizio Castori, oggi, metterà per la prima volta piede nel calcio che conta. È vero, la curva è un po’ arrabbiata: al "Bragli"a, loro, proprio non volevano andarci a giocare. Poca roba in confronto all'entusiasmo palpabile che in queste ore si respira per le vie del centro.

    A proposito di statistiche, poi, volendo essere precisi, bisogna anche dire che fino ad oggi le emiliane si sono fatte ben valere: delle ben nove squadre arrivate in serie A (meglio solo la Lombardia con undici) solo il Piacenza è retrocesso al primo anno nella stagione 2011/2012. Numeri che lasciano ben sperare? No, assolutamente. Le statistiche, specie queste, contano poco, quasi nulla. Servono solo a dare un poco d’animo nel lasso di tempo quasi infinito che separa la calda mattinata di un giorno d’agosto dal fischio d’inizio di una partita sicuramente interessante.

    Una volta toccata palla, però, quando i numeri lasceranno posto al gioco, il Carpi avrà bisogno di cacciare fuori tutta la grinta stipata in soffitta, come per paura. Non si può certo dargli torto, s’intende, ma sarebbe un vero peccato sprecare tante buone premesse per un guaio emotivo. Parola d’ordine: nessun timore, perché Davide ha sconfitto Golia, vai a vedere che Castori non possa sconfiggere Zenga.

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