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Bolognamania: voto 7 alla rivoluzione di Corvino

Bolognamania: voto 7 alla rivoluzione di Corvino

Un anno fa, di questi tempi, il Bologna concludeva un mercato mediocre e cominciava la stagione di Serie B tra mille peripezie, sull’orlo del fallimento, con una società ormai allo sbando e la preoccupazione generale di tutto l’ambiente. A distanza di 12 mesi, grazie ad una nuova proprietà, il Bologna è tornato ad essere uno dei protagonisti del calciomercato di Serie A che si è concluso pochi giorni or sono.
 
Pantaleo Corvino insieme al patron Joey Saputo ha avuto poco tempo per lavorare su questa sessione estiva, a causa della promozione del Bologna in massima serie attraverso i play off, ma ci si è messo anima e cuore, facendo “gli straordinari” come da lui ammesso in conferenza stampa.

 
E’ stato un mercato partito a rilento, come una macchina a diesel, con pochi nuovi acquisti agli ordini di Mister Rossi fino alla fine dei ritiri estivi. Le critiche non sono mancate, forti della preoccupazione che mancando fondamentalmente i titolari, Rossi rischiava di non fare in tempo a preparare la squadra per l’inizio del campionato.  
 
Il boom è scoppiato dopo Ferragosto, con l’acquisto di Matteo Destro, uno degli attaccanti più promettenti della nostra Serie A, arrivato sotto le Due Torri con un contratto quinquennale e per rappresentare in pieno il goleador che da tanto mancava a questa piazza. Era il 18 agosto quando il giovane centravanti veniva sommerso da 300 tifosi alla stazione e da quel momento il mercato di Corvino non si è più fermato.
 
In sole due settimane, il direttore ha portato nel club rossoblù giocatori dal calibro importante come Giaccherini, Mounier, Taider e Donsah oltre a giovani promettenti come Pulgar, Falco e Krivicic. Prima di loro, a luglio, era stato il turno di Mirante, Rossettini, Brighi, Rizzo, Brienza e dei più giovani Diawara e Crisetig.
 
Diciotto le operazioni in entrata, diciannove quelle in uscita fra cui le cessioni di Garics e Bianchi: Corvino ha costruito un progetto importante ed ambizioso, costituito per la maggior parte da giovani che potranno fare la differenza affiancati a qualche giocatore d’esperienza che li aiuterà in questo percorso.
 
A differenza degli ultimi anni, quando il tifoso rossoblù viveva col fiato sospeso fino all’ultimo giorno di mercato e con il terrore che gli elementi più importanti della rosa venissero venduti, il Bologna non ha ceduto alle avances di Napoli e Juventus per i suoi giovani talenti Oikonomu e Diawara. Questo è forse il segnale più importante che la società rossoblù possa mandare, il fatto di avere una forza economica propria e di non dover più dipendere dalle “Big”.
 
Nonostante non si siano riuscite a chiudere alcune operazioni in uscita, il mercato di Corvino è da promuovere a pieni voti perché oggi possiamo dire di avere una squadra competitiva che può tranquillamente raggiungere l’obiettivo primario della salvezza. Sono stati tre mesi lunghi ma ora i giochi sono fatti: non si deve fare altro che aspettare e sperare di vedere i frutti in campo. 


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